domenica 27 dicembre 2009

cantiere di decostruzione,monumenti e documenti,dal postmoderno con stupore


sabato 26 dicembre 2009

at FL

venerdì 25 dicembre 2009

sensibili al cloruro



ormai mi accade spesso di pensare
alla morte mentre faccio la doccia
in piedi nella vasca
e mi insapono

e so che molta gente rispettabile
tipo Jim Morrison
o Brittany Murphy
e' morta in circostanze non diverse
eppure non mi fa sentire meglio

mi vengono alla mente
anche Marilyn
ed Euclide
ma non so fino a che punto
il parallelo sia legittimo

ho provato a cercare alternative
e a dirigere altrove il pensiero
pensando alla morte degli altri
alla morte di un fiume o di un'idea
alla morte dell'arte e dell'autore
a un amico tvestito da Morte
per un party
ma che poi si toglie il trucco
e beve un drink

massaggiandomi la cute alacremente
ho pensato alla morte della morte
ma mi e' parso solo un gioco di parole

mi chiedo se dipenda dalla vasca
o se e' l'atto di fare la doccia
che porta su l'immagine di un me
col collo volto a un angolo impensabile
e gli occhi gonfi e fissi

ho fatto anche qualche esperimento
in piedi tutto nudo nel salotto
ma tra la maschera cinese alla parete
e le gatte che sonnecchiano insolenti
il pensiero della morte non veniva

tinello cucina garage solaio e giardino
macche'
niente da fare
ne' mi accade con la doccia alla palestra
o stando nella vasca a fare niente

ma puo' esser che derivi solamente
dal mio stare in solitudine col corpo
sul fondale di pianelle
grigio chiaro
a fiori blu

un corpo devo dire rispettabile
soprattutto per l'eta' e il cattivo uso
sebbene un poco pendulo sugli orli
e volte dall'aspetto approssimato
come se al disegnatore fosse preso
un crampo mentre dava qualche tocco
o gli fosse suonato il cellulare

un corpo biancastro e utilitario
qualche chiazza sparuta
di peli zigzagati
e i piedi lunghi
ma dentro tutto pieno di sussurri
di fragili pulegge che si avvitano
su fili scricchiolanti e incatramati

che tutto questo vada a collegarsi
con l'idea dell'acqua a fiotti e col sapone
e risulti nell'idea della morte
per me resta un grande mistero
peraltro non connesso col rifiuto
a priori dell'igiene quotidiana
o delle norme del lecito convivere
ma con sordo senso di coazione
e di futilita'

negli ultimi periodi ho poi notato
che oltre che alla morte nella vasca
penso a pure a un breve testo da comporre
in versi su questo argomento
e mentre sto pensando a cosa dire
e molto piu' alle cose da tacere
mi scordo qualche volta dello shampoo
o di un'area di pelle nelle gambe
e cosi' mi ritrovo a reiniziare
da capo col lavaggio e coi pensieri

un ultimo pensiero e' se alla fine
scrivero' sulla doccia e sulla morte
mi chiedo dopo a cosa pensero'
e forse anche che cosa mi accadra'

nella doccia a partire da domani



mercoledì 23 dicembre 2009

festival del primo romanzo-roberto cavallera


…fra le dita cinque angeli d’oro un po’ di roba dentro lo stomaco l’intestino, avvolgono il fegato hanno cristalli sui lobi e le labbra creme di fiori, l’uomo e il suo cuore. alla fine, perché una fine c’è sempre, s’otterrà un aspetto insistente, si chiamava si mostrava in quanto e per come, esattamente come una massa sfatta per via degli anni di fiati ostinati al mattino dove si vedono troppe cose troppo diverse, braccia molto più lunghe, di pochissimo, messi in cammino passi rapidi e accorti i polsi si staccano e finiscono sul tavolo, cambiano colore. piuttosto grossa dove dentro si muovono, si muovevano si torcono si torcevano minuscole file d’alimenti vivi e frementi misti ad una folla assolutamente immobile si tengono si tenevano caldo e nell’occhio un odore spaventoso li circondava su su, fino al cielo strofinato il burro non amava esser visto eppure doveva sollevare il velo per mangiare il tintinnare delle posate scemava col sonno muovendosi dentro il letto sente capelli sotto la schiena e le gambe un ramo scolpito nella corteccia formava un sorriso, certo…




Pubblicato in festival del primo romanzo

martedì 22 dicembre 2009

festival del primo romanzo


...la faccia complementare ad antichità paganti - stare lì a scavare. in casa sui palmi sulle mani, sulle piante dei piedi sono vivi, se bussano si torcono come gigantesche alleanze. l'arcata s'attorciglia aperta nella seconda stanza adorna di feste di decorazioni. penetrate dentro le guance e il palato bocche e gole. una quantità di vestiti spunta dalle aperture dove localizzati branchi di caviglie e al collo scostano alzano strisce rassicuranti di fertili terreni da pascolo. s'ammicca con fraterna sicurezza - affrettata un'affezione messi due soldi nella struttura. si sperava. sparato sul banco per prova. dormito spesso fissato il ripiano con l'animale accanto il fantasma emise un leggero lamento a quel punto la questione letta in casa di e di come gli spiriti possano toccar materia. picchiata leggermente la mano allungata sui dolci. si muovono serpeggiando preparando fuochi scaldando vini. gli stivali non vengono via si vorrebbe assaporare di più il tepore il chiuso. (un tavolo d'assi e fortune) appoggiato alla parete rollava sigarette grezze assaporando il profumo il gusto dalle fessure un'esclamazione mobile sostenuto da due esce barcollando in strada. strano divertimento alle gambe...



sigla di chiusura.stesura preliminare



lunedì 21 dicembre 2009

festival del primo romanzo






la distanza del vicino

giovedì 17 dicembre 2009

festival del primo romanzo



...affrontati sopra zone rischiose nate da una malattia morente si scoprono estinti grammi d'anni di carenze dall'odio mortale si vede ciò che si detesta ciondolare la coda. uccisi tutti gli ospiti tutti quelli disponibili - nella tasca elencate per bene non ci sono che tregue. se ne riesce a trovare altra per tempo. schiacciati morbidi presi tra le tende le pieghe che seguono il fumo. aspirate e fatali nel centro si prendevano spore che non duravano, duravano poco si manifestavano brevi per poi sparire. sì, poi sparire. la circolazione del freddo e del caldo gratta cunicoli disegna piante e pianeti - crescono da un posto all'altro - entrano spine petali dove s'arrampicano fredde come ragni calamità canoniche affamate, in attesa. ecco come si cresceva una volta dissepolti cresciuti per indole imbelle" dormito dieci centimetri nello spazio d'una notte, chiamate cilindriche dal suono d'una lingua insinuata in pesantezze lente ineleganti stese fra rigogliose radici che arrivavano gentili... 







mercoledì 16 dicembre 2009

scholia in tragica-penultimo titolo di coda


______________________________________________________________________________________tutte le tragedie si riducono alla rivisitazione dell'unica tragedia,già consumata

domenica 13 dicembre 2009

la funzione dell'arte è far esistere il vuoto

mercoledì 9 dicembre 2009



dille di volare in cielo e non avrà bisogno di ali,ma tagliando ogni cosa arriverà all'ultimo corpo







via dall'accelerazione del tempo che si autodivora

lunedì 7 dicembre 2009

tracce di iperletture




sbarazziamoci di questa nozione di una corrente principale(mainstream)nella storia-il contrario di una storia,piuttosto

giovedì 3 dicembre 2009

fotogrammi finali


mercoledì 2 dicembre 2009

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