venerdì 24 dicembre 2010

digesto cahiers des fontaines,stesura parziale



il nero della copertina di cartone un nero lucido qua opaca là nero specchio nero di balthus aveva riflettuto miriadi di leggiadrissime lascivie in numero innumero ma oltre quella cortina evanescente di fantasmi il quaderno proseguiva a matita ed inchiostro stilografico, con l'aspetto di un piccolo libro mastro incompleto, lasciato ad impolverarsi, per tutto il corso dell'anno tranne che d'estate, segnature di un iperlettore sperso in ipertesti,un santuario delle acque che siamo noi.l'etimo della parola poeta come lo ricostruisce g contini, strappi da being blue di w h gass, escursioni al santuario con l'universo dipinto sulle pareti... l'umidità profonda in cui scorrono fiumi segreti... un solo episodio ambientato altrove piuttosto che nel sito principale: trattasi di grafemi anch'essi di ascendenza fiamminga. Non che episodi ce ne siano, non succede nulla, non vi si racconta nulla, eppure tutto ciò che può essere pensato è un romanzo... una composizione a contrappunto discontinuo, la cui stesura continua ormai da anni, fra il sorgere ed il calare dell'estate... stringhe parecchio assottigliate di filologia cinese, philosophical strip in evidenza un mostro su uno scudo su cui tutto e gia' stato raccontato ed insieme l'improbabile figura alata che piero di cosimo mise nella sua allegoria un iperlettore sperso  nell'esplorazione delle conseguenze letali delle ermeneutiche nominalistiche, tags e metatags proliferavano a sempre peggio o meglio definire il nulla